Sede nuova, vita nuova per la Fondazione di Comunità del Salento che rinasce portando alla pubblica attenzione tre temi di straordinaria attualità su cui interrogarsi e soprattutto agire: cambiamenti climatici, transizione demografica, incertezza sugli impatti delle nuove tecnologie.
“Come sarà il Salento del 2050?”, questo il pay off del Documento Politico Programmatico 2023-2024 che è stato presentato ai soci fondatori in una conferenza stampa organizzata a Lecce presso la nuova sede di via Liborio Romano, per l’occasione benedetta dall’Arcivescovo Mons. Michele Seccia.
A relazionare Ada Chirizzi, Daniele Ferrocino e Antonio Capoccia, rispettivamente presidente e vice-presidenti della Fondazione di Comunità del Salento. In platea, insieme ai rappresentanti di Università del Salento e Caritas Italiana, invitati tutti i soci fondatori del sodalizio: Provincia di Lecce, Banca di Credito Cooperativo di Leverano, Cisl Lecce, Comunità Emmanuel, Anteas Lecce, Diocesi di Nardò – Gallipoli, Fondazione Monsignor Vito De Grisantis, Fondazione Francesca Massa, Forlife Onlus e Ortokinesis.
Per il Comune di Lecce erano presenti gli assessori al Welfare e alle Attività Produttive Silvia Miglietta e Paolo Foresio (ricordiamo che l’Impresa Sociale gemmata dalla Fondazione gestisce la gelateria sociale ‘Defriscu‘ e l’enogastronomia sociale ‘Fattacasa‘).
Tanti i temi che mettono radici nel Documento Politico Programmatico con una speculazione ancora più puntuale per ciò che riguarda la transizione demografica che sta riguardando il Salento e il consequenziale spopolamento di molte sue comunità, al punto che la Fondazione vuole dedicare la prossima Borsa della Responsabilità (evento di sua emanazione che giungerà alla III edizione) proprio a questa autentica emergenza. Ormai da tempo l’Istat certifica una costante riduzione e un progressivo invecchiamento della popolazione. Il fenomeno risulta inquietante per tutta l’Italia, ma per il Mezzogiorno le prospettive sono di fatto catastrofiche. Culle vuote, giovani attratti dalle opportunità che altri territori, siano essi all’ estero o al Nord, possono offrire, interi paesi che vanno svuotandosi, anziani e vecchi lasciati ad una vita che non conosce fioriture. Le stime dicono che nelle 8 regioni del Sud avremo nei prossimi vent’anni una riduzione della popolazione di circa 4 milioni di persone (praticamente come se sparisse l’equivalente dell’intera Puglia).
Di fronte a scenari così incerti e a rischi così gravi, la Fondazione di Comunità del Salento non vuole rimanere ferma, immobile a guardare.
“È proprio questa è la vocazione specifica della Fondazione di Comunità del Salento – è scritto nel Documento Politico Programmatico 2023-2024 –. Non essere un vuoto ‘pensatoio‘, un soggetto altro ed ulteriore rispetto a quelli che abbiamo ereditato dal secolo scorso. Essere, invece, un non-soggetto, un luogo di elaborazione e di espressione delle aspirazioni di bene che costituiscono il fondamento della Comunità Salentina. Un luogo, dunque, più che un soggetto, che sappia essere catalizzatore ed attivatore di tutte quelle potenzialità che nascono dal collegamento e dalla messa a sistema delle potenzialità che i vecchi attori hanno costruito nella loro storia’.
Nel corso dell’ incontro è stato presentato il nuovo staff operativo della fondazione composto dalla dott.ssa Raffaella Arnesano, dalla dott.ssa Annalisa Matino e dal dott. Vincenzo Corona.