Intervista rilasciata al “Giornale delle Fondazioni” dal Segretario Generale Gabriele Ruggiero

Salento, la sfida culturale della Fondazione di comunità

Prosegue l’esplorazione delle fondazioni di comunità con il caso della Fondazione del Salento, unica esperienza in Puglia. Una Fondazione giovane, nata nel 2014 e in fase di riorganizzazione, con un percorso di crescita non sempre facile ma sostenuto dal mondo della filantropia istituzionale. Agricoltura sociale, infanzia, cultura tra gli ambiti prioritari di intervento.


Migliorare la qualità della vita della propria comunità di riferimento. Questo è l’obiettivo prioritario delle fondazioni di comunità. Obiettivo quanto mai arduo e prezioso nel caso della Fondazione di comunità del Salento, attiva in un territorio fragile e complesso che, nella classifica annuale relativa alla qualità della vita delle città italiane stilata da Il Sole 24 ore, vede Lecce tra le ultime posizioni (104° su 110), addirittura scivolata di 12 posti rispetto all’anno precedente. Dati scoraggianti emergono sul fronte «lavoro e innovazione» (107° posizione), «ricchezza e consumi» (97° posizione), «demografia e società» (94°). Il tutto, con il dato sulla disoccupazione giovanile pari al 43%.

La Fondazione è l’unica di questa tipologia in Puglia, e va ad aggiungersi alle esperienze delle altre fondazioni di comunità presenti al Sud, 3 in Campania e 2 Sicilia. A differenza di queste, per l’esiguità del patrimonio iniziale, la Fondazione di Comunità del Salento non ha beneficiato del meccanismo di raddoppio della raccolta offerto da Fondazione con il Sud, obiettivo a cui la Fondazione aspira in questi anni, avendo superato i 200.000€[1].

Con un patrimonio di 98.000€, la Fondazione nasce a Lecce il 15 gennaio 2014 grazie all’impulso di un gruppo di organizzazioni diventate poi soci fondatori, con il supporto tecnico della CISL di Lecce: For Life Onlus, Fondazione Francesca Massa (espressione dell’Arcidiocesi di Lecce), Diocesi di Nardò Gallipoli, Comunità Emmanuel, Anteas Onlus Lecce, Fondazione De Grisantis, Banca di Credito Cooperativo di Leverano, Ortokinesis di Carmiano. A queste si sono aggiunti, negli anni, enti nazionali e locali, quali Fondazione Charlemagne Italia, Cantieri Teatrali Koreja Centro di produzione teatrale, LIBERA Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, A.P.M.A.R., AccesSalento, Medit sas, STEAM Atelier, Zemove, Studio Korema, I.P.A.T. – Poggiardo, ASD Scuola di Basket.Un percorso di crescita difficile, che ha incontrato ostacoli di diverso tipo, dovuti all’essere un’esperienza pionieristica nella regione, alla resistenza riscontrata verso un approccio collaborativo e orientato al dono, ma anche al supporto del settore pubblico non sempre adeguato, alla difficoltà nella raccolta delle donazioni. «Creazione di nuove opportunità, coesione sociale e rimozione della povertà sono le parole chiave del nostro essere. Siamo nati con questo intento, in un periodo di spaventosa crisi abbiamo voluto dare un segnale forte al territorio» − afferma il segretario generale Gabriele Ruggiero. «La nostra fondazione è molto legata ai soci fondatori, aspetto che però sembra averci limitato in parte, in quanto la Fondazione spesso veniva percepita come ad uso proprio dei fondatori e non come un’entità a cui poter aderire. Questo rispecchia in parte una certa tendenza diffusa al Sud, che incontriamo in tante occasioni, di sviluppare autonomamente attività e progetti. La condivisione, la cooperazione e l’azione di sinergia oggi sta crescendo, ma deve passare per un percorso culturale, un cambiamento culturale, si tratta quindi di un processo lento, che passa per l’aspetto relazionale, la conoscenza, la trasparenza e il dialogo».

Un sostegno importante è garantito soprattutto dalla filantropia istituzionale e da enti esterni al territorio, come la Fondazione Charlemagne, Fondazione Generali, Human FoundationCaritas Italiana, e da Assifero e Fondazione con il Sud, con cui vi è un rapporto principalmente di mentoring. L’Ordine dei Commercialisti di Lecce fornisce supporto tecnico alla Fondazione, che è inoltre tra i beneficiari delle Obbligazioni della Vita Etico solidali emesse dalla BCC di Leverano, banca partner della stessa Fondazione. «Non potendo disporre degli importanti capitali del Nord, i nostri sforzi per la raccolta di donazioni anche minime sono considerevoli. Il nostro percorso è soprattutto sociale, cioè una capacità di generare contatti, legami e rete» – prosegue il segretario generale − «con tutte le difficoltà del caso. C’è da dirlo a chiare lettere: il Sud rifugge da questo aspetto di cooperazione».Alle attività della Fondazione contribuiscono una struttura leggera e un numero consistente di volontari, che operano a due livelli: nel comitato tecnico-scientifico, costituito lo scorso settembre tramite avviso pubblico, e nel comitato dei volontari, impegnato a livello operativo, tramite assistenza e consulenza. Attualmente la Fondazione attraversa una fase di riorganizzazione e di potenziamento. «Uno degli ostacoli più ardui che abbiamo affrontato è stato quello di capire il funzionamento di una fondazione. Noi abbiamo ragionato molto come associazione, e poco come fondazione vera e propria», afferma Gabriele Ruggiero. La governance è in fase di revisione per allargare quanto più possibile la partecipazione dei volontari agli organi della fondazione e potenziare la loro operatività, e allo stesso tempo «per trovare un modello economico che generi assistenza e risorse in modo indiretto, potenziando l’approccio della cooperazione e dell’associazionismo per creare insieme attività utilizzabili sul territorio da persone in difficoltà».

In quest’ottica, grazie al sostegno di Caritas Italia, la Fondazione è impegnata nel progetto Terra Madre per la costituzione di n. 4 iniziative imprenditoriali nei settori dell’agricoltura sociale e della gastronomia, con un contributo di Euro 25.000 per azienda avviata, coinvolgendo giovani o persone che partecipano a percorsi di recupero. Sempre in materia imprenditoriale, nel 2016 e nel 2017 la Fondazione ha promosso, insieme ad altre Fondazioni comunitarie del Mezzogiorno, la Borsa della Responsabilità Sociale d’Impresa. Dal 2015 è attivo Talent Farm, un acceleratore di imprese sociali attive a livello di coesione sociale, contrasto alla povertà, sostenibilità, che prevede inoltre incontri con i giovani del territorio per sensibilizzare alla cultura di impresa e alla responsabilità sociale.

Tra i progetti della Fondazione rientrano anche attività per bambini. Laboratori per ragazzi in collaborazione con la Steam Atelier APS, come lo STEAM LAB for Kids, un laboratorio artistico con le nuove tecnologie e materiali di recupero, e il Laboratorio di Coding per ragazzi, destinato a ragazzi della zona periferica della Città di Lecce, per l’apprendimento dei principi della programmazione e del pensiero computazionale. Sempre nel target infanzia, in questi mesi la Fondazione ha contribuito, insieme a Fondazione ExclusivaFondazione GolinelliFondazione CometaFondazione Horcynus Orca, all’elaborazione di un progetto sulle intelligenze multiple, partecipando al bando Con i bambini. Sei dei Nostri è rivolto invece a bambini della scuola primaria con difficoltà di inserimento per motivi linguistici o di difficoltà di apprendimento, coinvolgendo ex docenti in pensione in attività di tipo extra-curricolare. Il progetto ha portato inoltre alla realizzazione di un laboratorio teatrale con i Cantieri Teatrali Koreja.

L’ambito culturale rappresenta infatti un cantiere di lavoro importante per la Fondazione: «Nel nostro territorio l’economia più trainante è quella legata al turismo, culturale, rurale, legato al concetto di tradizione. Questo aspetto per noi è strategico, crea occasioni occupazionali per molti, si ricollega ai nostri temi di sviluppo locale, povertà e coesione e può diventare un volano di crescita unico. Perché dove c’è cultura c’è sviluppo. Stiamo sperimentando collaborazioni sempre più strette con realtà locali come associazioni teatrali, musicali e culturali in genere, stiamo lavorando anche alla creazione di una cooperativa culturale, e siamo in contatto con fondazioni come Fondazione Exclusiva. Abbiamo anche una serie di iniziative in programma con il Comune di Lecce in materia di impresa culturale. Per noi questo è un asset strategico, che consente anche di mettere in luce i talenti di ciascuno e di includere persone in condizioni svantaggiate» afferma il segretario generale.

Altri progetti realizzati negli anni dalla Fondazione sono: Professionista di Comunità,  che ha visto il coinvolgimento di circa 40 professionisti a sostegno di circa 60 persone per problematiche di carattere burocratico (contenziosi, aspetti fiscali, problemi previdenziali, problemi di avvio di nuove attività, ecc.); Community Social Forum, ovvero forum itineranti nei comuni del territorio per favorire l’adesione e la realizzazione di un progetto di sviluppo sociale in collaborazione tra associazioni ed enti locali;  SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) Galatina, in collaborazione con la Cooperativa Polvere di Stelle Onlus, per l’accoglienza, l’orientamento e la formazione di 7 ragazzi neo-maggiorenni rifugiati e richiedenti asilo; collaborando con la rete Ritmi (Rete Italiana Microfinanza) e la rete MAG di Verona, è stata costituita un’associazione di promozione sociale in materia di microcredito, tutor con gli operatori PerMicro e Microcredito italiano. Con il supporto di alcuni deputati del territorio, è inoltre partito l’iter per la costituzione di un fondo per il Dopo di Noi ai sensi della Legge 112/2016 (fondo patrimoniale vincolato all’assistenza di disabili gravi privi di famiglia).Una sfida in primis culturale, quella della Fondazione di comunità del Salento, a conferma dei diversi percorsi che le fondazioni di comunità attraversano in contesti geograficamente e socialmente differenti. Una fase di crescita, di revisione della propria strategia e di riorganizzazione si apre per questa Fondazione, che inizia a raccogliere i frutti di un processo sfidante ma che appare quanto mai necessario. Conclude così il segretario generale Ruggiero: «Sicuramente, tra i risultati principali vi è la considerazione di alcuni enti che prima non ci vedevano proprio! Direi quindi l’esistere in modo strutturato da più anni, era importante superare il primo triennio che avrebbe potuto essere fatale. Adesso siamo riconosciuti e inseriti in determinati canali di ragionamenti e di sviluppo, in tavoli di lavoro nazionali e regionali, per portare la nostra esperienza, che è unica in Puglia. Non siamo ancora soddisfatti, ma la situazione è positiva, il lavoro che siamo riusciti a portare avanti sta determinando un percorso locale, che spero possa a breve far crescere ancora la nostra iniziativa e farla diventare un sogno! Perché, qui, una fondazione di comunità è solo un sogno»

Articolo tratto da: http://www.ilgiornaledellefondazioni.com/content/salento-la-sfida-culturale-della-fondazione-di-comunit%C3%A0