Bisogna finalmente riconoscere che di fronte alle sfide che ci stanno innanzi, l’unica vera possibilità che abbiamo in mano è quella di coinvolgere i diversi soggetti in maniera convergente e coordinata. Solo se lo Stato, la Scienza, l’Economia e la Società Civile imparano ad instaurare relazioni virtuose di cooperazione, si potrà pensare di realizzare il bene comune.
È proprio questa è la vocazione specifica della Fondazione di Comunità del Salento. Non essere un soggetto altro ed ulteriore rispetto a quelli che abbiamo ereditato dal secolo scorso. Essere, invece, un “non-soggetto”, un luogo di elaborazione e di espressione delle aspirazioni di bene che costituiscono il fondamento della Comunità Salentina. Un luogo, dunque, più che un soggetto, che sappia essere catalizzatore ed attivatore di tutte quelle potenzialità che nascono dal collegamento e dalla messa a sistema delle potenzialità che i vecchi attori hanno costruito nella loro storia.
Valorizzare il capitale umano…per valorizzare il Salento
Per esercitare compiutamente il suo ruolo, la Fondazione di Comunità del Salento vuole potenziare la sua capacità di aggregare e connettere la Comunità Territoriale individuando le seguenti direttrici di lavoro:
- realizzare specifiche azioni e iniziative per far conoscere la Fondazione ad altri soggetti che potrebbero diventare soci fondatori o donatori;
- valorizzare le competenze e le capacità che le varie componenti della base associativa faticano a mettere a frutto singolarmente o che possono portare frutti maggiori se condivise con altri soci;
- attivare percorsi di partnership anche con soggetti che per varie ragioni non possono rientrare nella base associativa;
- diventare punto di riferimento territoriale a cui la Comunità dei Salentini riconosce un ruolo positivo nel delineare le proprie strategie di sviluppo sostenibile e inclusivo;
- connettere il territorio salentino con altri territori, partendo dalle relazioni connaturate al suo essere incastonato nel cuore del Mediterraneo, ma allargando l’orizzonte anche ad ogni ulteriore possibile interconnessione con altri luoghi ed altre esperienze (contigue, complementari, alternative …).
Ciascuna di queste direttrici di lavoro richiederà lo sviluppo di appositi programmi di attività, con conseguenti e coerenti investimenti di tempo e di risorse. Ma questo è l’unico modo per valorizzare appieno le migliori potenzialità a disposizione, le potenzialità straordinarie del popolo salentino. Solo valorizzando il capitale umano a disposizione si possono realmente valorizzare le ricchezze del territorio, della natura, della cultura, della storia, della creatività, della passione che da sempre contraddistinguono questo piccolo grande pezzo di mondo.
Le metodologie di attivazione della Comunità Salentina
Dinanzi a quelle che sono le sfide del prossimo futuro, la Fondazione di Comunità del Salento non vuole essere l’artefice di chissà quali mirabolanti interventi, ma semplicemente una sorta di lievito che, impastato in mezzo ai tanti soggetti presenti nel territorio (cittadini, imprese, istituzioni, università, terzo settore, organizzazioni sociali…) può permettere di attivare processi di crescita e maturazione della comunità locale.
Al riguardo si possono individuare almeno tre grandi tipologie di azioni che definiscono il campo di azione:
- Promozione di analisi, studi, ricerche, riflessioni volti a comprendere meglio i fenomeni cui si è fatto cenno al fine di individuare possibili strategie per affrontare con consapevolezza, coraggio e competenza le sfide future;
- Attivazione di processi di elaborazione di strategie complesse che facilitino il coinvolgimento delle differenti categorie di attori che compongono la comunità salentina, al fine di attivare azioni coordinate e convergenti per il bene del territorio;
- Realizzazione di nuovi progetti e incubazione di nuove soggettività per rispondere alle sfide future non solo attivando tutte le risorse e le competenze ereditate dal passato, ma generando anche innovazione culturale, ambientale, sociale ed economica.