Ragionare e riflettere sul Salento del presente per programmare il Salento del futuro e non farsi trovare impreparati davanti alle sfide della modernità. Questo il senso dell’incontro tra i soci fondatori della Fondazione di Comunità del Salento in occasione della presentazione del Documento Politico Programmatico 2023-2024. Il rischio alle porte è quello della desertificazione: ambientale, sociale, economica. Occorre fare sistema subito, all’indomani di una pandemia devastante e di una guerra (quella che la Russia ha dichiarato all’Ucraina) più vicina di quanto si possa pensare. Non è certo una novità che gran parte degli indicatori rivelino un territorio, quello della provincia di Lecce, ancora lontano da standard di sviluppo coerenti con quelli del resto dell’Europa.
Di fronte agli scenari incerti che vive la nostra società e ai rischi gravi per le nostre comunità che si addensano all’orizzonte non è possibile restare con le mani in mano. Stato, scienza, economia e società civile devono fare la loro parte ed è questo lo spirito della Fondazione di Comunità del Salento, un luogo – e al tempo stesso un non-luogo, che vuole essere catalizzatore ed attivatore di tutte quelle potenzialità che nascono dal collegamento e dalla messa a sistema delle reti che i vecchi attori hanno costruito nella loro storia decennale.
‘Il tema dell’inclusione sociale – ha affermato Ada Chirizzi, Presidente della Fondazione di Comunità del Salento – non è un tema reietto, da mettere sotto al tappeto facendo finta che non esista. È piuttosto una questione da recuperare e da mettere al centro della riflessione pubblica e della riflessione congiunta. Anche perchè tutti i grandi rapporti, dal Rapporto Istat al Rapporto Cariplo fino al Rapporto della Corte dei Conti raccontano un’Italia e un mezzogiorno in forti difficoltà’.